Tra fede, tradizione e gioia condivisa Scicli, incastonata tra le colline del sud-est siciliano e abbracciata da un barocco che emoziona a ogni passo, vive la Settimana Santa con un’intensità che conquista il cuore di residenti e visitatori.

È una delle feste più attese dell’anno, e non solo per il significato religioso: è una vera e propria espressione d’identità, comunità e appartenenza. Durante la Settimana Santa, le chiese si riempiono di spiritualità, le strade risuonano di riti antichi e la città si prepara al momento più atteso: la Domenica di Pasqua, giorno della celebre Festa del Gioia, simbolo per eccellenza della rinascita.

La mattina di Pasqua, alle prime luci del giorno, la statua del Cristo Risorto – chiamato affettuosamente “U Gioia” dagli sciclitani – esce trionfante dalla Chiesa di Santa Maria La Nova, tra lo scoppio dei mortaretti, il volo delle colombe bianche e il suono festoso delle campane. È il momento più emozionante: la statua viene sollevata, portata a spalla e quasi fatta “correre” per le vie del centro storico, tra applausi, urla di gioia e commozione. Il pomeriggio la festa continua, ancora più partecipata: la città si anima di nuovo e U Gioia viene portato in processione tra la folla entusiasta, in un tripudio di suoni, colori ed emozioni che travolge chiunque si trovi a vivere questo spettacolo unico.

La Domenica di Pasqua a Scicli non è solo rito, è energia collettiva, è una festa che unisce generazioni e accoglie ogni anno migliaia di turisti curiosi e affascinati da questa manifestazione di fede così coinvolgente. Anche il Lunedì dell’Angelo, o Pasquetta, si colora di allegria e tradizione: le famiglie sciclitane si ritrovano per condividere pranzi all’aperto, gite in campagna e momenti di spensieratezza. In città e nei dintorni si organizzano eventi culturali, passeggiate naturalistiche e iniziative enogastronomiche che celebrano la bellezza del territorio e la convivialità che lo contraddistingue. Pasqua a Scicli è un’esperienza autentica, da vivere con tutti i sensi. Un viaggio nella spiritualità, nella tradizione e nell’accoglienza calorosa di una comunità che, ancora una volta, sa come emozionare.